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PRIMA PAGINA-La vicepresidenza della Commissione Ue porta Weber a Roma

PRIMA PAGINA-La vicepresidenza della Commissione Ue porta Weber a Roma
Thursday 29 August 2024 - 09:00
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Scade domani il termine per indicare a Bruxelles i nomi che andranno a comporre la Commissione Ue, espressione dei singoli stati membri. E proprio domani, dopo il vertice tra Giorgia Meloni con i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il Consiglio dei ministri formalizzerà il nome che il governo italiano trasmetterà a Ursula von der Leyen. La quadra sembra essere ormai stata trovata sul nome di Raffaele Fitto che martedì ha avuto un lungo faccia a faccia con la premier appena rientrata a Palazzo Chigi. Sul ministro con la delega al Pnrr si sono infatti già espressi a favore sia il leader della Lega, nel corso di un incontro con Giorgia Meloni due settimane fa in Puglia, sia il segretario nazionale di Forza Italia che da tempo sostiene pubblicamente di considerare quella di Fitto come la figura più indicata a ricoprire il ruolo di commissario Ue. La vera partita è dunque diventata l’ottenimento o meno di una vicepresidenza esecutiva della Commissione, questione sulla quale si lavora da tempo sia per i canali formali che sottotraccia. Non è un mistero che la rappresentanza formale della presidenza Ue attraverso un vice esecutivo segnerebbe un successo per il governo italiano, tanto più dopo le critiche piovute addosso a Giorgia Meloni, molte delle quali assolutamente strumentali, per il mancato sostegno al bis della von der Leyen. Oltre che per fare il punto sull’agenda politica europea dei prossimi cinque anni, sulla manovra che richiede maggiore flessibilità da parte dell’Ue e sulla procedura per deficit eccessivo, il vertice di ieri tra la premier e Manfred Weber, presidente del Ppe e numero uno del gruppo all’Europarlamento, durato oltre un’ora e mezza, si è incentrato proprio sulla possibilità di portare a casa questo risultato. Prima di raggiungere Palazzo Chigi Weber ha infatti avuto un incontro proprio con il ministro per gli Affari europei in procinto di traslocare a Bruxelles ad ottobre. “Come sempre è stato un buon incontro” ha commentato il capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, confermando con queste poche parole la stima di cui Fitto gode negli ambienti comunitari, che ha a lungo frequentato. Di certo il leader dei popolari europei ha un certo peso nel consesso dell’Ue e un suo endorsement alla causa italiana potrebbe rappresentare quel tassello che ancora forse manca affinché a Fitto venga assegnata la vicepresidenza della Commissione europea. Dal canto suo Weber potrebbe giovare del sostegno dell’Ecr su quei dossier sui quali si registra una certa distanza all’interno della maggioranza Ursula. L’intesa tra popolari, socialisti e liberali, puntellata a sinistra dai Verdi su alcuni specifici fascicoli, a partire dal Green Deal, potrebbe godere di un controbilanciamento a destra grazie all’accordo con i Conservatori, con i quali parte del Ppe voleva aprire al dialogo già all’indomani delle elezioni europee. Adesso, in una fase in cui non incombono i veti incrociati dei gruppi politici, è possibile riprendere i fili di un simile ragionamento e Manfred Weber potrebbe porsi come pontiere per suggellare un’alleanza stabile tra il governo italiano e la presidenza della Commissione Ue. D’altronde, non è un mistero che la stessa Ursula von der Leyen veda di buon occhio la figura di Raffaele Fitto, così come non si può non tener conto del peso dell’Italia nell’Unione europea. E questo sia da un punto di vista relativo a fattori prettamente economici, dall’industria alla manifattura, sia per quanto attiene a ragioni squisitamente politiche. Un’Europa che attraverso le sue massime istituzioni da sempre invita alla stabilità, elemento che ha non poco influito nella scelta di affidare un secondo mandato alla von der Leyen, non può consentirsi di ignorare il consenso di cui gode il governo italiano, il solo a essere risultato addirittura rafforzato dalle elezioni europee. Come in tanti ripetono da tempo, all’Italia, che è anche tra i paesi fondatori dell’Unione, va riconosciuto il ruolo che le spetta. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti.


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