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Eletto al vertice di Confindustria, Orsini invoca unità
Dopo il ritiro di Edoardo Garrone dalla candidatura alla presidenza, la sua denuncia di una corsa inquinata, la sottolineatura di regole da cambiare e un richiamo all’unità, arriva l’elezione di Emanuele Orsini al vertice di Confindustria. Lo ha designato il consiglio generale dell’associazione.
L’imprenditore succede a Carlo Bonomi e guiderà gli industriali italiani per il quadriennio 2024-2028. Ha incassato 147 sì su 173 presenti e 187 aventi diritto di voto. Le schede nulle sono state 17 e bianche 9.
Classe 1973, è vicepresidente uscente di Confindustria, amministratore delegato di Sistem Costruzioni e Tino Prosciutti. Dopo la designazione il consiglio generale del 18 aprile sarà chiamato a votare anche il programma e la proposta di squadra di presidenza. Infine, l’assemblea dei delegati del 23 maggio eleggerà il nuovo presidente per il quadriennio 2024-2028 e il suo team.
Appena eletto, invoca unità di intenti: “Piuttosto che parlare di nomi dobbiamo parlare, oggi, di che capitoli mettere al centro. Oggi ai miei colleghi ho detto che noi, prima di mettere dei nomi, dobbiamo partire dai capitoli e a quel punto saremo in grado di mettere i migliori nomi. Antonio Gozzi è una persona che stimo molto, ha fatto tantissimo per il sistema, ha un ruolo chiave nel mondo di Federacciai e il new green deal, sarà una persona con cui dialogheremo per forza, così come con Edoardo (Garrone, ndr) e con tutti quelli che hanno fatto campagna elettorale e che saranno valore aggiunto”. “Ognuno ha rappresentato imprese, territori e aziende e noi – ha concluso – non dobbiamo lasciare indietro nessuno, questa sarà la nostra chiave per i prossimi quattro anni”.