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Il defunto Papa Francesco ha donato il suo denaro per sostenere i detenuti di un carcere di Roma.
Prima di morire, Papa Francesco ha donato tutti i suoi fondi rimanenti a un progetto di riabilitazione giovanile in un carcere di Roma.
Secondo quanto riportato da diversi media, prima della sua morte, avvenuta il mese scorso, Francis ha prelevato l'intero saldo dal suo conto corrente personale per sostenere un pastificio che impiega attuali ed ex detenuti del centro di detenzione di Casal del Marmo.
Lo stabilimento si chiama "Pastificio Futuro" ed è nato dall'idea di "trasformare la speranza in futuro", come si legge sul sito web.
Questo progetto è stato avviato dalla cooperativa sociale "Gustolibero Onlus", in risposta al celebre appello rivolto dal Papa al popolo: "Nessuno vi rubi la speranza", come si legge sul sito web.
Francis è morto il lunedì di Pasqua all'età di 88 anni, dopo aver subito un ictus e un arresto cardiaco. Prima di morire, soffriva di polmonite bilaterale, in seguito a una serie di problemi di salute che lo avevano tormentato negli ultimi anni.
Durante il suo pontificato, il Papa ha dedicato grande attenzione alle problematiche dei prigionieri, cercando di sostenerli sia a livello umano che spirituale.
Secondo quanto riportato da Vatican News, Francesco ha ripetutamente invitato la comunità internazionale a mostrare maggiore compassione e rispetto per i prigionieri e a considerarli individui capaci di un cambiamento positivo.
Il Papa continuò il suo impegno in questo ambito fino alla fine della sua vita, quando diede avvio all'apertura di una "Porta Santa" all'interno del carcere di Rebibbia, in Italia, un carcere dedicato alla riabilitazione e al reinserimento sociale dei detenuti.
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