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Le elezioni americane accendono l'ansia in Europa... Il futuro della NATO e la sicurezza del continente sono in gioco
La maggior parte dei paesi europei vive in uno stato di ansia e attesa in attesa dell’esito delle elezioni presidenziali americane previste per il prossimo novembre, poiché osservatori e politici concordano sul fatto che i risultati elettorali avranno importanti ripercussioni sul continente europeo. La rielezione dell’ex presidente, candidato del Partito Repubblicano, Donald Trump, significa un ritorno alle politiche “America First” e un declino del ruolo americano nella NATO, in un momento in cui il continente è testimone della guerra più pericolosa sul suo territorio da allora. Seconda guerra mondiale a causa dell'invasione russa dell'Ucraina e delle minacce russe spesso per l'Europa.
D'altro canto, la vittoria della vicepresidente, candidata del Partito Democratico, Kamala Harris, potrebbe portare a un cambiamento nella politica americana, con la possibilità di un calo dell'interesse di Washington per l'Europa e di una concentrazione su altre aree di influenza, soprattutto in Asia e il Pacifico.
Nel tentativo di anticipare gli effetti delle elezioni presidenziali americane sull'Europa, il Council on Foreign Relations degli Stati Uniti ha sondato le opinioni di quattro esperti. Laura von Daniels, responsabile del settore ricerca America presso l'Istituto tedesco per gli affari internazionali e di sicurezza, ha affermato che l'Europa spera nella vittoria di Harris, sottolineando che molti paesi europei vedono le prossime elezioni negli Stati Uniti come un punto di svolta nelle relazioni transatlantiche, dati i timori europei sul ritorno di Trump alla presidenza.
Daniels vede tre ragioni principali per la preoccupazione europea. Il primo è il timore che i valori democratici negli Stati Uniti continuino a deteriorarsi, forse a un livello difficilmente riparabile se Trump vincesse, poiché la preoccupazione non è legata solo alle politiche interne americane, ma anche all’impatto di questo sul sistema internazionale. La seconda ragione è la preoccupazione per la sicurezza europea, poiché gli Stati Uniti rimangono un supporto vitale per la NATO e l’Ucraina e, senza l’impegno di Washington, l’alleanza potrebbe non avere la leadership politica e le capacità militari necessarie per difendere l’Europa. La terza ragione riguarda le relazioni economiche transatlantiche, poiché gli europei temono che una vittoria di Trump porterà alla reimposizione di tariffe e all’applicazione di pressioni economiche sugli alleati degli Stati Uniti, compresa l’Unione Europea.
D'altro canto, Daniels ritiene che la vittoria di Harris causerà meno preoccupazione in Europa, dato il suo impegno a continuare a sostenere la NATO e l'Ucraina, nonché la sua enfasi sull'importanza della cooperazione internazionale. Ma ha avvertito che Harris potrebbe riporre grandi aspettative sull’Unione Europea per quanto riguarda l’aumento della spesa militare e il sostegno all’Ucraina, insieme alla sua possibile preferenza per la cooperazione economica con la Cina, che potrebbe influenzare gli sforzi dell’Europa per contrastare le politiche di Pechino.
Quanto a Stephen Blockmans, ricercatore senior presso il Centro per gli studi politici europei di Bruxelles, ha affermato: “Un’Europa debole attende il nuovo comandante in capo americano”, sottolineando che la debole spesa militare europea per diversi decenni ha reso il continente fare molto affidamento sugli Stati Uniti per proteggere la propria sicurezza. Pertanto, l’elezione di un nuovo presidente degli Stati Uniti influenzerà notevolmente il futuro della sicurezza in Europa.
Blockmans ha sottolineato che la posizione del presidente degli Stati Uniti sulla NATO sarà decisiva per la coesione e l'efficacia dell'alleanza, rilevando che la vittoria di Harris rafforzerà le garanzie di sicurezza europee, mentre la vittoria di Trump solleverà molti dubbi sul futuro dell'alleanza e potrebbe incoraggiare paesi ostili e indebolire la struttura di sicurezza europea.
Patricia Sasnal, responsabile della ricerca presso l’Istituto polacco per gli affari internazionali, ritiene invece che le elezioni presidenziali americane rappresenteranno un punto di svolta profondo per l’Europa, indipendentemente dal risultato. Lei ha sottolineato che la vittoria di Trump potrebbe consentire a Putin di fare quello che vuole in Ucraina e magari raggiungere rapidamente un accordo con lui per porre fine alla guerra senza consultare gli ucraini, il che potrebbe lasciare l'Europa sola di fronte alla minaccia russa e mettere a repentaglio l'ordine globale.
D’altro canto, Sasnal ritiene che Harris presenti un’agenda diversa basata sul sostegno all’Ucraina e sul confronto con le politiche aggressive della Russia, ma ha indicato che Harris potrebbe rappresentare una nuova generazione di politici americani che si concentreranno maggiormente sull’Asia e sul Pacifico, che potrebbero essere al centro dell’attenzione. le spese del partenariato con l’Europa.
Infine, Leslie Viniamuri, direttrice del Programma Stati Uniti e Americhe presso il Royal Institute of International Affairs (Chatham House), ha affermato che in queste elezioni è in gioco il futuro della sicurezza europea, sottolineando che l’Europa da decenni dipende dagli Stati Uniti. decisioni di politica estera. Ma con l’ascesa di Trump nel 2016, l’Europa ha iniziato a sentirsi profondamente preoccupata per il futuro di queste relazioni, il che rende le prossime elezioni di importanza senza precedenti per il continente.
In conclusione, i quattro esperti concordano sul fatto che le elezioni presidenziali americane porranno l’Europa di fronte a un pericoloso bivio e che le relazioni USA-Europa, qualunque sia l’esito delle elezioni, non torneranno come prima.