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Ministro italiano: i dazi non ci spaventano, forse è il momento che l'Europa agisca per i propri interessi
Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture del governo italiano, ha affermato mercoledì che "in passato esistevano i dazi doganali e l'economia italiana non ne ha risentito".
In conferenza stampa, Salvini ha aggiunto che i dazi sono "operazioni di natura commerciale e geopolitica, e lo abbiamo visto nel caso del Messico", riferendosi all'accordo raggiunto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e dalla sua omologa messicana Claudia Sheinbaum per sospendere i dazi annunciati dagli Stati Uniti a condizione che quest'ultima si impegni a rafforzare la presenza militare al confine tra i due Paesi per contrastare il narcotraffico.
"Non dovremmo avere paura se gli Stati Uniti si prendono cura dei propri interessi così come della Cina. Forse è giunto il momento che l'Europa agisca per i propri interessi", ha aggiunto Salvini, che ha espresso un forte sostegno a Trump nelle elezioni presidenziali statunitensi.
Il ministro italiano ha proseguito: “Se si pensa alla folle politica di distruzione dell’industria dell’auto, che sta andando avanti a causa della miopia delle normative europee, il problema non è dei cinesi o degli americani, ma di chi a Bruxelles (sede delle istituzioni europee) ha deciso di liquidare questo settore”.
"Invece di temere i dazi (dell'amministrazione Trump), penso che avremo possibilità diplomatiche per evitare danni. Spero che quello che sta succedendo a Washington e Pechino faccia capire a Bruxelles che farsi del male da soli non aiuta l'ambiente", ha detto Salvini, riferendosi al cosiddetto Green Deal europeo.
E ha proseguito: "Non ho paura dei dazi doganali, ma del falso masochismo ambientalista di chi ci governa".
Vale la pena notare che Trump aveva precedentemente affermato che avrebbe imposto dazi doganali sulle merci importate dall'Unione Europea perché Bruxelles stava trattando Washington "male".
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