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Quartier Generale di AFRICOM: il Marocco diventerà presto la capitale militare degli Stati Uniti in Africa?
Gli ambienti militari e diplomatici stanno osservando un notevole sviluppo nelle relazioni tra gli Stati Uniti e il continente africano, caratterizzato da un'intensificazione delle discussioni su un possibile trasferimento del quartier generale dell'U.S. Africa Command (AFRICOM) dalla Germania al Marocco. Questa iniziativa è stata descritta come senza precedenti sia in termini di rilevanza geopolitica che di implicazioni strategiche.
La questione ha attirato l'attenzione di diversi membri del Congresso degli Stati Uniti, tra cui il deputato Abe Hamadeh, che ha interrogato direttamente il generale Michael Langley, comandante di AFRICOM, sulla possibilità di trasferire il quartier generale in un paese partner in Africa, come il Marocco. La risposta del generale Langley è stata cauta: ha affermato che questa opzione non era attualmente all'ordine del giorno per considerazioni operative e di bilancio, sottolineando al contempo che la decisione finale spetterebbe alle autorità politiche di Washington.
Queste dichiarazioni sono coerenti con le rivelazioni del quotidiano spagnolo La Razón, secondo cui il Pentagono sta attualmente studiando un possibile trasferimento del quartier generale in Marocco, con la città di Kenitra come principale candidata a ospitare questo centro strategico. La sua posizione geografica privilegiata, le infrastrutture militari sviluppate e la storica cooperazione con le forze americane, avendo ospitato una base statunitense nel XX secolo, ne fanno una scelta logica.
Questo scenario fa parte di una strategia più ampia del Dipartimento della Difesa statunitense per rafforzare la propria presenza in Africa occidentale e nella regione del Sahel-Sahariana, di fronte alle crescenti influenze concorrenti, in particolare da parte di Russia e Iran. A tal fine, Washington dà priorità alle alleanze con partner regionali stabili e affidabili, e il Marocco è in cima alla lista.
La scelta del Marocco non è affatto casuale: riflette la continua e ampia cooperazione militare tra Rabat e Washington. Ogni anno, il regno ospita l'African Lion, la più grande esercitazione militare congiunta statunitense nel continente africano, che riunisce forze multinazionali. Inoltre, il Marocco beneficia dello status di "alleato principale non NATO", rafforzando così la sua influenza nella strategia di difesa statunitense.
Tuttavia, un simile trasferimento non sarebbe privo di sfide. Richiederebbe investimenti significativi per la costruzione di un'infrastruttura militare completa, nonché un consistente supporto logistico e umano per garantire la transizione di operazioni complesse dall'attuale base di Stoccarda, in Germania, a una nuova sede in Nord Africa.
Sebbene non sia stata ancora presa una decisione, il fatto che la questione sia ora in discussione al Congresso degli Stati Uniti e sia oggetto di attenzione da parte della stampa internazionale riflette un cambiamento significativo nel modo in cui gli Stati Uniti percepiscono la propria presenza in Africa. Se questo progetto dovesse concretizzarsi, le sue ripercussioni sarebbero considerevoli per gli equilibri regionali, in particolare in un contesto di crescenti tensioni con l'Algeria, il cui regime si trova ad affrontare un isolamento diplomatico e un indebolimento della sua influenza continentale.
Per gli Stati Uniti, ciò rappresenterebbe un importante riposizionamento strategico, garantendo un accesso diretto al cuore del Sahel tramite un partner stabile, senza dover fare affidamento esclusivamente su basi europee lontane da aree di attrito e influenza.
Pertanto, la questione non è più se l'AFRICOM verrà trasferita in Marocco, ma piuttosto quando e come, poiché le condizioni strategiche sembrano ora più che mai mature per rendere questa possibilità una realtà imminente.
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