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L'Italia rilascia un funzionario di polizia libico arrestato su mandato penale internazionale
Una fonte del Ministero degli Interni italiano ha riferito che le autorità hanno rilasciato un alto funzionario della polizia giudiziaria libica dopo il suo arresto sulla base di un mandato della Corte penale internazionale relativo all'accusa di aver commesso crimini di guerra.
L'agenzia di stampa italiana ANSA e altre agenzie di stampa italiane hanno riferito che l'uomo, chiamato Njeim Osama Al-Masry secondo il Ministero della Giustizia italiano ed elencato nei registri del governo libico come Osama Njeim, era già salito a bordo di un aereo diretto a Tripoli.
Una fonte del Ministero degli Interni ha detto a Reuters che il suo rilascio è avvenuto a causa di un errore legale.
La fonte ha spiegato che le forze di polizia che lo hanno arrestato non hanno informato immediatamente il Ministero della Giustizia, come richiesto in questi casi.
È stato arrestato domenica a Torino, nel nord Italia, dopo una segnalazione dell'Interpol. I gruppi di soccorso dei migranti e le organizzazioni per i diritti umani hanno accolto con favore il suo arresto.
Lo ha riferito il quotidiano italiano "Aveneri", che per primo ha riportato la notizia dell'arresto, che "l'uomo gestiva un centro di detenzione per migranti nella capitale libica, nell'ambito del suo incarico nella polizia giudiziaria, ed era affiliato con la Forza Militare Speciale di Deterrenza."
L'organizzazione italiana di beneficenza per il salvataggio dei migranti (Mediterranea) ha elogiato il suo arresto e ha rinnovato le sue critiche agli accordi in base ai quali Roma e l'Unione europea aiutano le autorità libiche a fermare i migranti che attraversano il mare verso l'Europa.