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5Stelle, è caos per il duello Conte-Grillo ma pure a Bari e in Liguria

5Stelle, è caos per il duello Conte-Grillo ma pure a Bari e in Liguria
Friday 23 August 2024 - 22:20
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Un’estate rovente per i 5Stelle, l’apertura al caos, nonostante le immagini dei tg che rimandano in loop Giuseppe Conte che abbraccia Beppe Grillo e lo tiene da parte negli incontri pubblici degli anni e mesi scorsi parlandogli all’orecchio e stringendogli il braccio intorno alle spalle con affetto.

Quali, i passi verso il caos? Non c’è solo il doppio mandato a dividerli, mentre la scena nazionale generala è attraversata innanzitutto dalla confusione, nell’area politica che occupa il movimento o in quella più ampia che punta da tempo ad influenzare. Al centro dello scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte c’è impellente il futuro del simbolo del Movimento 5 Stelle: per il garante e co-fondatore del M5S, il nome e il vessillo pentastellato rappresentano “pilastri insostituibili” della sua creatura politica. Il presidente Conte, invece, non considera il simbolo del Movimento un totem e invita gli iscritti a esprimersi anche su un eventuale re-branding del M5S in vista dell’assemblea costituente in programma quest’autunno.

Entrano in scena, se non ancora gli avvocati, i commercialisti: Enrico Maria Nadasi, un professionista genovese che è amico di vecchia data di Grillo, non ha dubbi: “Il simbolo del Movimento è di Beppe ed è sempre stato suo”, puntualizza all’Adnkronos: “Quel contrassegno – spiega – ha avuto una sua evoluzione, con l’aggiunta della dicitura 2050. Ma come accade con le auto, possono cambiare i modelli: la fabbrica rimane la stessa. Il Dna è di Grillo”. Nadasi tra l’altro è il segretario della vecchia Associazione Movimento 5 Stelle del 2013, sostituita nel 2017 da una nuova realtà giuridica ma tuttora esistente. Come si legge nell’ultimo bilancio firmato da Nadasi e dallo stesso Grillo, l’assemblea dei soci ha deliberato di mantenere in vita l’attività dell’Associazione “proprietaria dei simboli del Movimento 5 Stelle e dei domini www.beppegrillo.it e www.movimento5stelle.it”.

Per il commercialista di Grillo la situazione venutasi a creare all’interno del Movimento con le tensioni tra il comico e “l’avvocato del popolo” che poteva essere ministro e invece arrivò addirittura a Palazzo Chigi “è di sicuro molto complicata. Bisogna aspettare e vedere cosa succede. Ci sono due visioni differenti, aspettiamo questa assemblea costituente…”.

Sul suo blog, il garante pentastellato è intervenuto ancora una volta per blindare la regola del doppio mandato e il simbolo, per evitare davvero di finire nel caos. “Mi pare che Grillo abbia elencato i fondamenti, i pilastri del Movimento. La regola del doppio mandato nasce come Dna portante del M5S. E’ un principio pensato per scongiurare quelle rendite di posizione che si verificano negli altri partiti, dove c’è molta gente che vive esclusivamente di politica”. La diatriba Conte-Grillo rischia di degenerare in una scissione? “Questo non lo so, il tema è che quelli indicati da Grillo sono pilastri invalicabili. Elaborare soluzioni diverse vuol dire snaturare il Movimento”.

Conte si è rimesso alla decisione degli iscritti, ma per Nadasi l’assemblea costituente rischia di diventare “una cosa avventurosa”: “Nei partiti politici, quando si indice un congresso, un’assemblea, partecipano i delegati che rappresentano i territori e votano. Il loro statuto prevede questo. Nel caso del Movimento non ci sono delegati, non ci sono mai stati”. Dunque, il voto finale rischia di non essere rappresentativo? “E chi lo sa…” ribatte il commercialista.

E così il presidente del M5S ha dato il via al primo step del processo costituente. Nella prima fase gli iscritti sono invitati a suggerire “bisogni e obiettivi strategici” su cui il Movimento “dovrebbe concentrare la propria azione politica negli anni a venire”: i contributi dovranno essere inviati entro il 6 settembre. A seguire è prevista una fase deliberativa, mentre la terza e ultima fase, quella dell’assemblea vera e propria, “si svolgerà in modalità composita (partecipazione con presenza fisica oppure on-line) e vedrà la partecipazione di un panel di esperti, momenti di dibattito politico, l’illustrazione delle proposte e la loro votazione mediante consultazione in rete”, scrive Conte sul blog del Movimento. Uno dei passaggi del post è indirettamente dedicato a Grillo: “Dobbiamo affrontare questo percorso con coraggio e determinazione, guardando al futuro, senza indugiare in un passato che non ritorna. Il Paese, oggi più che mai, ha ‘bisogno’ del Movimento”.

Ma le preoccupazioni e le rogne non sono, come detto, solo di pure gestione interna per provare a mantenere in piedi l’avventura nata anni fa con il proposito di sbaragliare la politica. Questioni più terrene e locali premono.

A Bari, dove un’affannata giunta di centrosinistra è agli esordi, il caos è guidato dal duello aperto tra due consiglieri comunali pentastellati, Italo Carelli e Antonello Delle Fontane, con i vertici locali e regionali per la nomina di un assessore esterno senza che siano stati consultati. I due sono usciti dalla maggioranza, mettendo in difficoltà pure il sindaco Vito Leccese nella seduta ove voleva eleggere il presidente del Consiglio. Il segnale di uno scollamento “grillino” che diventa pubblico.

In Liguria, analoga e grave fibrillazione, anche per uno scenario più importante, in vista delle strategie del “campo largo” per il “dopo Toti”. L’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando che da subito il Pd ha messo in campo per guidare una auspicata riscossa contro il centrodestra, rischia di rimanere con il cerino acceso in mano e perciò sollecita tutti a “fare presto”. Di contro, i 5Stelle, ripetendo un copione frequentemente seguito in ogni dove, pensano di fare da soli. E hanno lanciato nell’arena dei candidati governatori un loro nome, il senatore Luca Pirondini. Addirittura definendo la mossa “non ostile”. E invece, anche questa, la spia evidente del caos.


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