- 10:33Il Marocco invita l'India a sostenere il piano di autonomia del Sahara, elogiando il rafforzamento dei legami bilaterali
- 11:50Incidente Air India: il bilancio delle vittime sale a 274, di cui 33 a terra
- 15:13India: Un solo sopravvissuto nello schianto del volo Air India A171, 265 morti
- 08:00L'India riceve un importante impulso agli investimenti durante la visita in Italia di Piyush Goyal, mentre le principali aziende promettono espansione e maggiori impegni
- 07:30UFI Filters raddoppia gli investimenti in India; Piyush Goyal incontra i CEO delle principali aziende durante la visita in Italia
Seguici su Facebook
Tensioni tra India e Pakistan: un delicato equilibrio tra testate nucleari e potenza militare
Mentre le tensioni militari tra India e Pakistan si sono drammaticamente intensificate mercoledì 7 maggio, causando la morte di almeno 34 persone, i riflettori si sono nuovamente puntati su queste due potenze nucleari. In una nuova escalation di violenza, i due paesi si sono bombardati a vicenda, causando 26 morti sul fronte pakistano e 12 su quello indiano. Questa rinnovata tensione si inserisce in un contesto già teso a seguito dell'attacco del 22 aprile nel Kashmir amministrato dall'India, dove 26 turisti sono stati uccisi in un attacco armato attribuito da Nuova Delhi a Islamabad, un'affermazione che quest'ultima ha energicamente negato.
Sul fronte nucleare, le due nazioni sono quasi alla pari. Si ritiene che l'India possieda circa 172 testate nucleari, rispetto alle circa 170 del Pakistan. Tuttavia, le loro dottrine d'uso divergono. L'India si è impegnata a utilizzare le sue armi nucleari solo in risposta a un attacco, secondo la cosiddetta dottrina del "no first use". Il Pakistan, da parte sua, si riserva la possibilità di un uso preventivo in caso di minaccia "esistenziale", inclusa un'invasione o un accerchiamento militare, un fattore da non trascurare con l'intensificarsi delle ostilità.
Il Pakistan dispone di missili balistici terrestri con una gittata fino a 2.000 km, nonché di missili da crociera aria-superficie Ra'ad (Hatf-VIII) schierati sui suoi caccia JF-17 Thunder. L'India, da parte sua, dispone anche di una capacità di attacco multiplo: aereo, terrestre e soprattutto oceanico, grazie a due sottomarini lanciamissili balistici a propulsione nucleare – l'INS Arihant e l'INS Arighaat – in grado di lanciare missili K-15 (750 km) o K-4 (3.500 km). Questa capacità fornisce all'India un deterrente nucleare cosiddetto "di secondo colpo", difficile da neutralizzare.
Le forze armate indiane contano circa 1,4 milioni di effettivi attivi, rispetto ai 700.000 del Pakistan. In termini di bilancio, l'India sta stanziando 81,4 miliardi di dollari per la difesa nell'anno fiscale 2025-2026 (circa l'1,9% del suo PIL), posizionandosi al quarto posto tra i budget militari al mondo. Il Pakistan, tuttavia, destina una quota maggiore del suo PIL (2,6%) alla difesa, con circa 11 miliardi di dollari nel 2022.
In volo, l'India schiera oltre 700 aerei da combattimento, tra cui Sukhoi Su-30MKI, Mirage 2000, Rafale (36 velivoli), MiG-29 e caccia indigeni HAL Tejas. Il Pakistan possiede circa 400 velivoli, tra cui F-16 americani, JF-17 Thunder sviluppati congiuntamente con la Cina, J-10C cinesi e i più vecchi Mirage III/V francesi. Mercoledì mattina, secondo Islamabad, cinque caccia indiani, tra cui tre Rafale, sono stati abbattuti nello spazio aereo conteso in risposta agli attacchi indiani.
Sul campo, l'India dispone di 3.740 carri armati e quasi 9.743 pezzi di artiglieria, mentre il Pakistan ne ha rispettivamente 2.537 e 4.619. Queste cifre riflettono un chiaro vantaggio numerico per Nuova Delhi, ma l'attuale conflitto rimane caratterizzato da una forte simmetria strategica dovuta alla reciproca deterrenza nucleare.
Mentre i due Paesi continuano a scambiarsi colpi di fuoco al confine e le tensioni raggiungono un livello critico, la comunità internazionale, inclusa la Francia, chiede una de-escalation. Tuttavia, di fronte a due potenze nucleari con dottrine opposte e una storia segnata da numerosi conflitti armati, la stabilità della regione rimane profondamente incerta.
Commenti (0)