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Vaticano: i cardinali continuano le deliberazioni per eleggere il nuovo papa, il mondo in attesa
Gli occhi del mondo cattolico e non solo sono rivolti questo giovedì alla Cappella Sistina in Vaticano, dove i 133 cardinali elettori continuano il loro conclave a porte chiuse per eleggere un nuovo pontefice. Dopo una prima giornata segnata da un'unica sessione di voto infruttuosa mercoledì pomeriggio, segnalata dalla fumata nera che usciva dal comignolo, i fedeli riuniti in Piazza San Pietro sperano ancora di vedere la fumata bianca che segna l'elezione del nuovo papa.
Questa prima sessione ha offerto l'opportunità di esplorare le diverse prospettive presenti all'interno del Collegio Cardinalizio, un gruppo ricco e eterogeneo con rappresentanti di 70 Paesi, 15 dei quali compaiono per la prima volta nella storia di questo conclave, come Haiti e Capo Verde. Giovedì, i cardinali, soprannominati i "principi della Chiesa", si sono riuniti nuovamente per due votazioni al mattino e altre due nel pomeriggio. Per designare il successore di Francesco è necessaria una maggioranza di due terzi, ovvero 89 voti.
Il conclave, la cui durata rimane imprevedibile, si è aperto con una preghiera solenne seguita dal giuramento di segretezza dei cardinali, con le mani appoggiate sui Vangeli. Le pareti della Cappella Sistina, ornate dal celebre "Giudizio Universale" di Michelangelo, sono state isolate da ogni comunicazione. I cardinali sono stati privati dei loro telefoni e ogni accesso alla rete è stato bloccato per garantire la riservatezza delle deliberazioni.
L'evento ha attirato oltre 5.000 giornalisti da tutto il mondo, trasformando l'area intorno a Piazza San Pietro in una sala stampa a cielo aperto. L'entusiasmo dei media e del pubblico ha testimoniato l'interesse globale per questa decisione, che va ben oltre le questioni strettamente religiose.
In attesa della fumata bianca, si diffondono speculazioni, soprattutto online, sull'identità del futuro pontefice. Tra i nomi più ricorrenti ci sono gli italiani Pietro Parolin e Pierbattista Pizzaballa, il maltese Mario Grech, il francese Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, e il filippino Luis Antonio Tagle. Per fedeli come Barbara Mason, canadese che ha attraversato l'Atlantico per assistere a questo momento storico, "il tempo impiegato dai cardinali è un buon segno: dimostra che stanno riflettendo a fondo sulla loro scelta".
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