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La guerra commerciale tra UE e Stati Uniti minaccia seriamente le esportazioni italiane
È probabile che l'Italia subisca notevoli danni a causa della guerra commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti. Sebbene la battaglia sul vino, riaccesa dalla minaccia di Donald Trump di aumentare i dazi sugli alcolici europei al 200%, sia l'elemento di maggior spicco, essa rappresenta solo la punta dell'iceberg. Secondo i dati pubblicati dall'Istat, nel 2024 l'Italia ha esportato il 48% dei suoi prodotti fuori dall'UE, superando Paesi come Germania, Francia e Spagna. Ma questa direzione privilegiata verso gli Stati Uniti potrebbe essere seriamente compromessa.
Gli Stati Uniti rappresentano il 10% delle esportazioni totali dell'Italia e circa il 20% delle esportazioni extra-UE. Se i dazi doganali dovessero aumentare, questo importante mercato per le aziende italiane potrebbe ridursi notevolmente. L'accordo UE-Mercosur, presentato da Bruxelles come alternativa a quello degli Stati Uniti, non potrà mai colmare questa lacuna.
L'Istat sottolinea che l'applicazione di nuovi dazi doganali potrebbe avere effetti negativi sull'economia italiana, in particolare sui settori manifatturiero, alimentare, delle bevande, tessile e dei trasporti. I produttori di vino rischiano di perdere fino a 1,9 miliardi di euro se Trump attuasse gli aumenti delle tasse. Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha però invitato alla cautela, sottolineando che di fronte alla guerra commerciale vanno privilegiate soluzioni diplomatiche.
Di fronte a queste minacce, anche i produttori di vino spagnoli, sostenuti dai loro omologhi italiani, esprimono le loro preoccupazioni. José Luiz Benitez, direttore generale della Federazione spagnola del vino, avverte che i dazi del 200% eliminerebbero i vini europei dal mercato statunitense.
Nel frattempo, la presidente della BCE Christine Lagarde ha espresso forti critiche alla politica commerciale di Trump, mettendo in guardia dalle terribili conseguenze di una guerra commerciale globale. Secondo lei, una situazione del genere danneggerebbe la crescita economica globale, in particolare quella degli Stati Uniti.
Infine, in una svolta sorprendente, Tesla ha preso posizione contro le politiche di Trump, temendo di perdere quote di mercato in Europa, un mercato chiave per le auto elettriche. La guerra commerciale sembra quindi colpire non solo gli esportatori tradizionali, ma anche i principali attori del settore tecnologico.
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