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Bloomberg: Alcuni paesi europei stanno valutando la possibilità di aprire ambasciate in Afghanistan
Bloomberg, citando fonti diplomatiche, ha affermato che molti Paesi europei, tra cui l'Italia, stanno valutando l'apertura di ambasciate in Afghanistan.
L'agenzia aggiunge: "Fonti informate hanno riferito che diversi paesi europei stanno studiando la questione dell'apertura delle loro ambasciate in Afghanistan, il che significa il riconoscimento diplomatico dei talebani circa tre anni dopo la caduta di Kabul nelle mani del movimento".
Secondo l'agenzia, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha confermato, in un'intervista a margine del vertice Nato di Washington, che l'ambasciatore del suo Paese, che attualmente opera in Qatar, ha recentemente visitato la capitale afghana.
Un anonimo funzionario francese ha dichiarato all'agenzia: "Parigi attualmente non ha intenzione di aprire l'ambasciata, ma alla fine il problema dovrà essere risolto".
Il Ministero degli Esteri britannico ha confermato che "prenderà in considerazione l'istituzione di una presenza diplomatica in Afghanistan non appena la situazione politica e di sicurezza lo consentirà".
Un diplomatico europeo di alto rango ha sottolineato che i funzionari di Bruxelles si stanno ora muovendo verso il riconoscimento della necessità di una presenza fisica in Afghanistan per attuare progetti di sviluppo, proteggere i diritti delle donne e stabilire una presenza strategica.
D'altro canto, un alto funzionario dell'amministrazione statunitense ha affermato che gli Stati Uniti non intendono riconoscere politicamente i talebani né riaprire la propria ambasciata a Kabul.
Pochi giorni fa, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che i Talebani, che sono al potere in Afghanistan, sono un alleato della Russia nella lotta contro il terrorismo.
In precedenza, il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzia, aveva accennato alla possibilità che Mosca revocasse le sanzioni imposte ai talebani, dopo che le autorità afghane si erano incontrate con i rappresentanti della comunità internazionale a Doha.
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