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Il ministro degli Esteri italiano sottolinea l'importanza della presenza militare e politica in Niger
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha sottolineato che, sebbene "la missione in Burkina Faso non sia mai iniziata", siamo "presenti in Niger", nell'ambito della missione militare (Misin), "perché ritengo fondamentale che l'Italia e l'Unione Europea continuino a svolgere un ruolo in quella parte dell'Africa".
"Penso alla regione di Agadez, attraverso la quale passa tutto il traffico di esseri umani, armi e droga verso il Nord Africa", ha affermato martedì il massimo rappresentante della diplomazia italiana durante un'audizione congiunta davanti alle commissioni Affari esteri e Difesa della Camera dei rappresentanti e del Senato.
Secondo Tayani, “Essere in Niger significa avere un osservatorio d’eccezione in una regione sensibile come il Sahel, dove sono presenti anche Cina, Russia e Iran”.
“Penso che, da questa prospettiva, l’Italia abbia ragione a rimanere lì, non solo con una presenza militare, ma anche con una presenza politica”, ha detto.
È interessante notare che Roma ha ospitato la quarta edizione dei colloqui bilaterali nel settore della difesa tra Italia e Niger a metà dicembre 2024.
Nel corso di questi colloqui, le due delegazioni hanno affermato la loro "ferma e condivisa volontà di proseguire la cooperazione bilaterale con l'obiettivo di rafforzare le capacità specifiche e concrete della difesa nigerina, che possono contribuire al mantenimento della stabilità nel Paese", secondo una nota dello Stato maggiore italiano, che ha osservato che "l'incontro ha evidenziato come l'altra parte consideri la difesa italiana un partner affidabile per proseguire il dialogo strategico congiunto".
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