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Italia: ex funzionario della sicurezza accusato di omicidio premeditato in caso di omicidio marocchino

Thursday 27 February 2025 - 17:30
Italia: ex funzionario della sicurezza accusato di omicidio premeditato in caso di omicidio marocchino
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I media italiani hanno riferito che la Procura ha incriminato l'ex consigliere per la sicurezza e membro del partito della Lega, "M. A, sullo sfondo dell’uccisione dell’immigrato marocchino “Y.” B”, dopo aver completato le indagini iniziali sul caso.

Secondo quanto riporta il quotidiano “La Provincia Pavese” , la decisione è giunta dopo le disposizioni del giudice Valentina Nevoso, che nel novembre scorso aveva disposto il trasferimento del fascicolo alla Procura di Pavia per esaminarlo, soprattutto nella sua qualificazione giuridica tra “legittima difesa” e “omicidio volontario”, sulla base dell’ipotesi di “dolo probabile”.

"Y.B." è stato ucciso la sera del 20 luglio 2021, in piazza "Miyardi" nella città di Voghera, dopo essere stato colpito a morte da "M.A." a distanza ravvicinata. La stessa fonte ha riferito che l'ex responsabile della sicurezza ha affermato che la vittima ha tentato di aggredirlo, una versione supportata da alcuni siti web italiani.

Il quotidiano ha aggiunto che la Procura pubblica aveva inizialmente chiesto una condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere per l'ex agente della sicurezza con l'accusa di "eccessiva legittima difesa", ma il giudice Nevoso ha deciso di rivalutare il caso, indicando la possibilità di un "intento criminale" dietro l'incidente. L'accusa ha inoltre ritenuto che l'imputato non abbia rispettato i suoi doveri di consigliere per la sicurezza, ma abbia agito in modo illegale, simile al comportamento di una "guardia armata" in strada.

Il caso ha suscitato ampie polemiche in Italia e tra i membri della comunità marocchina, che hanno chiesto di assicurare gli imputati alle loro responsabilità. La famiglia di Y.B. ha respinto due offerte di risarcimento finanziario, una del valore di 290.000 euro e l’altra di 220.000 euro, perché non includevano un’ammissione di responsabilità da parte di M.A., il che rafforzava la loro insistenza sulla giustizia piuttosto che sull’accettazione di un risarcimento finanziario.

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