- 13:30"La soluzione finale": un murale raffigurante Netanyahu che bacia Hitler in Italia
- 13:30Il Ministro della Difesa italiano: Netanyahu sbaglia su tutto, tatticamente e moralmente
- 11:15Elezioni comunali in Italia: affluenza alle urne crolla del 6%
- 16:26Ministro italiano: l'Europa deve negoziare con Trump sui dazi
- 11:15Araghchi descrive i negoziati sul nucleare a Roma come "i più professionali" e afferma: Washington ci capisce meglio
- 13:51Il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana: l'Europa deve trovare la capacità di risolvere i conflitti
- 12:50Italia: sentenza della Corte sulle "lesbiche" nel Paese
- 16:00L'Italia chiede a Israele di interrompere le operazioni militari a Gaza e di consentire l'ingresso degli aiuti nel Paese.
- 13:23Tajani chiede a Israele di fare chiarezza sulla sparatoria avvenuta ai danni di una delegazione europea a Jenin.
Seguici su Facebook
Illegalità: il commercio la paga con un costo di 38,6 miliardi
In occasione di una Giornata che da anni Confcommercio dedica alla legalità, sono stati diffusi i risultati di un’indagine che fotografa il costo che l’illegalità in tutte le sue forme rappresenta per la categoria del commercio. Durante l’anno scorso, un peso a carico di imprese del commercio e dei pubblici esercizi per 38,6 miliardi di euro, mettendo a rischio 268mila posti di lavoro regolari.
Numeri elevati: l’abusivismo commerciale costa 10,4 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione pesa per 7,5 miliardi, la contraffazione per 4,8 miliardi, il taccheggio per 5,2 miliardi. Gli altri costi della criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) ammontano a 6,9 miliardi e i costi per la cyber criminalità a 3,8 miliardi, secondo l’Ufficio Studi Confcommercio, in questo report sull’illegalità.
Usura e furti, il fenomeno in aumento. Secondo l’indagine di Confcommercio, realizzata in collaborazione con Format Research, l’usura è considerato in maggior aumento dagli imprenditori del terziario di mercato (per il 24,4%), seguito da furti (23,5%), aggressioni e violenze (21,3%), atti di vandalismo (21,1%). Più di un imprenditore su tre teme il rischio di essere esposto a fenomeni criminali. In particolare, i furti sono il crimine che preoccupa di più in termini di sicurezza personale, dei propri collaboratori e della propria impresa (per il 30,4%). Il 22,2% degli imprenditori teme fortemente il rischio di esposizione a usura e racket. Un timore che è più elevato al Sud (25,6%). Di fronte all’usura e al racket il 62,1% degli imprenditori ritiene che si dovrebbe sporgere denuncia, mentre il 27,1% dichiara che non saprebbe cosa fare.
Abusivismo e contraffazione, una piaga che colpisce sei imprese su dieci. Il 62,8% delle aziende si ritengono penalizzate da questi due fenomeni assai significativi nel campo dell’illegalità. Concorrenza sleale (per il 59,9%) e riduzione dei ricavi (per il 29,1%) sono gli effetti più pesanti. Un consumatore su quattro (il 24,2%) ha acquistato un prodotto contraffatto o un servizio illegale nel 2023. Di questi, la maggior parte (il 70,6%) ha utilizzato il canale online e circa la metà (il 45,6%) ha effettuato acquisti esclusivamente online. Capi di abbigliamento (64,1%), pelletteria (32,4%) e calzature (31%) restano i prodotti contraffatti più acquistati. La maggior parte dell’intrattenimento (86,4% della musica, film, abbonamenti tv, etc.), dei prodotti di elettronica (65,9%), dei profumi e cosmetici (59,5%) e dei parafarmaci (58,6%) passa dagli acquisti online.
La trappola del minore costo. L’acquisto di prodotti o servizi illegali è soprattutto collegato a ragioni economiche. Si pensa di fare un buon affare, risparmiando (per il 71,3%), è ritenuto normale ed è utile per chi è in difficoltà economiche (per il 74,4%), si è informati sul rischio di incorrere in sanzioni amministrative (per il 65,5%). Il 66,4% dei consumatori ritiene che sui canali di vendita online sia più facile cadere nella trappola dell’acquisto inconsapevole di articoli contraffatti e al 21,5% degli intervistati è capitato di acquistare online prodotti contraffatti credendo che fossero originali.
Commenti (0)