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8 Paesi riprendono i lavori delle loro missioni diplomatiche a Damasco
Giovedì il Dipartimento degli affari politici del governo di salvezza siriano ha espresso la sua gratitudine agli otto paesi che hanno annunciato la ripresa dei lavori delle loro missioni diplomatiche nella capitale siriana, Damasco.
Il Dipartimento degli affari politici del governo di salvezza siriano ha dichiarato in una nota: "Estendiamo i nostri ringraziamenti e la nostra gratitudine a tutti coloro che si trovano nella Repubblica araba d'Egitto, nella Repubblica dell'Iraq, nel Regno dell'Arabia Saudita, negli Emirati Arabi Uniti, nel Regno Hashemita. della Giordania, del Regno del Bahrein, del Sultanato dell'Oman e della Repubblica Italiana per aver ripreso i lavori delle loro missioni diplomatiche a Damasco.
Ha aggiunto: "Confermiamo che abbiamo ricevuto promesse dirette dallo Stato del Qatar e dalla Repubblica di Turchia di riaprire le loro ambasciate in Siria, e che il popolo siriano non dimenticherà queste onorevoli posizioni, e speriamo tutti di costruire buone relazioni con tutti paesi che rispettano la volontà del popolo, la sovranità dello Stato siriano e l’integrità delle sue terre. »
L'8 dicembre rappresentanti dell'opposizione armata siriana hanno annunciato di avere il controllo del paese, mentre il ministero degli Esteri russo ha riferito che Bashar al-Assad, dopo negoziati con alcuni partecipanti al conflitto, aveva deciso di dimettersi dal suo incarico. e lasciare il paese. Paese.
Il Dipartimento delle Operazioni Militari in Siria ha deciso di incaricare Muhammad al-Bashir, capo del “Governo di Salvezza” operante a Idlib, di formare un governo per gestire la fase di transizione nel Paese fino al 1 marzo 2025.
Ieri, mercoledì, il Dipartimento delle operazioni militari in Siria ha rilasciato una dichiarazione in cui annuncia la revoca del coprifuoco nei governatorati e nelle campagne di Damasco, invitando tutti i cittadini a tornare al lavoro e alle istituzioni.
Dopo il rovesciamento del regime di Bashar al-Assad domenica scorsa, i ministeri e le istituzioni siriane hanno invitato tutti i lavoratori a tornare al lavoro e ai siti di produzione, compresi giacimenti, impianti di gas, raffinerie, compagnie petrolifere e strutture sanitarie.
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