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Toti, commissione Antimafia avvierà audizioni
La commissione parlamentare Antimafia avvierà le audizioni anche sul caso Liguria dopo le inchieste che hanno portato, tra gli altri, agli arresti domiciliari per il presidente Giovanni Toti. È questa la decisione assunta nel corso dell’Ufficio di presidenza della stessa Commissione che si è tenuta ieri. E intanto non si placa la bufera giudiziaria tra scambi di accuse, reticenze, scontri dentro la politica e tra questa e il mondo imprenditoriale. Un classico copione del deja vu di inchieste sotterranee che dopo essersi protratte anche per anni, improvvisamente come un fiume carsico riaffiorano, vedi caso, in vista di appuntamenti elettorali. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, non ha avuto esitazione a commentare a caldo, in un’intervista, parlando di inchieste a orologeria. Non soltanto, ma aveva esplicitamente accusato i giudici di fare opposizione al governo. Parole, le sue, che hanno alimentato il fuoco delle polemiche tra l’esecutivo e i magistrati da cui la stizzita reazione di quest’ultimi. Sempre ieri, la presidente della Commissione antimafia, Chiara Colosimo, ha replicato che sulla corruzione serve maggiore incisività, ricordando che dalla Puglia alla Liguria serve una fotografia aggiornata sui metodi usati per le infiltrazioni nella pubblica amministrazione. Ma anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, aveva espresso “perplessità” sulla misura cautelare per Toti “rispetto al tempo in cui è cominciata l’indagine”. Così, i fari restano puntati sul presidente Toti. Sulle sue possibili dimissioni, la maggioranza attende l’esito dell’interrogatorio che lo stesso governatore della Liguria auspica. E in mezzo a finanziamenti tracciati, presunte mascherine taroccate, ma anche piste farlocche e pure weekend extra lusso a base di champagne e massaggiatrici consenzienti, la Liguria rischia un pericoloso stallo (va ricordata al proposito la ricostruzione lampo del viadotto crollato) che prima di essere di carattere politico è eminentemente economico. Al punto che anche Italia viva – e non solo il ministro delle Infrastrutture Salvini – ha mandato a dire per bocca della Boschi che la situazione è sotto questo profilo molto preoccupante. Come dire che quello che veniva additato come il “modello Genova” pare essersi trasformato d’incanto in un diabolico sistema ligure. Al punto che l’Ance ha tuonato: “Le inchieste non buttino nel pantano Genova”.