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Senatore italiano: la missione della delegazione europea in Libia è stata gestita male da alcuni diplomatici
Il senatore italiano Maurizio Gasparri ha dichiarato di aver parlato ieri sera con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi "per capire come si è sviluppata tutta questa vicenda".
Gaspari, capo del gruppo Forza Italia al Senato, il partito fondato dal defunto Silvio Berlusconi, ha rilasciato queste dichiarazioni in un'intervista televisiva mercoledì, commentando il rifiuto del governo della Libia orientale, non riconosciuto a livello internazionale, di ricevere ieri la delegazione europea a Bengasi, di cui facevano parte il Commissario per gli Affari Interni e i ministri degli Interni di Italia, Grecia e Malta.
Il Presidente del Senato ha affermato: "La missione in Libia è responsabilità dell'Unione Europea e alcuni diplomatici potrebbero averla gestita male".
Ha aggiunto: "Poi, ricordo che nel 2011 Berlusconi cercò di convincere l'Occidente a non dichiarare guerra alla Libia. Poi scoppiò la guerra e Gheddafi fu ucciso".
Gaspari ha osservato che “il realismo politico italiano descriveva Gheddafi (all’epoca) come una persona terribile, ma il pericolo era che ci saremmo trovati costretti a negoziare con una Libia divisa in tre o quattro parti” con governi diversi.
"Ed è proprio quello che è successo", ha aggiunto. "Quindi la situazione si è aggravata perché la guerra 'vinta' dall'Occidente ha sostituito la persona terribile, Gheddafi, con molteplici figure, che non voglio definire.