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Le criptovalute continuano a scendere nel mezzo della crisi economica globale
Le criptovalute hanno subito un altro round di forti perdite nelle contrattazioni di martedì, poiché si sono intensificate le preoccupazioni per le turbolenze commerciali globali e gli investitori si sono allontanati dagli asset rischiosi.
Bitcoin, la criptovaluta più popolare, è scesa sotto gli 89.000 dollari, con un calo del 5,71% a 88.900 dollari. Nel frattempo, Ethereum è sceso del 10,73%, raggiungendo i 2.368,31 dollari. Anche le altre criptovalute non sono state risparmiate: Ripple ha perso il 9,66% a 2,1395 dollari, mentre Dogecoin è sceso dell'8% a 20,18 centesimi.
La perdita maggiore è stata registrata dalla valuta digitale "Trump", che è scesa del 15,41% nel giro di 24 ore, attestandosi a 12,83 dollari. Le perdite si verificano in un contesto di vendite sui mercati, insieme all'inasprimento delle politiche commerciali protezionistiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha esacerbato le tensioni nei mercati finanziari globali.
Il volume degli scambi ha registrato un forte aumento dell'81,45%, raggiungendo i 149,67 miliardi di dollari, mentre la capitalizzazione totale del mercato delle criptovalute è diminuita dell'8,12%, scendendo a 2,89 trilioni di dollari. Questa volatilità si riflette anche nell'indice della paura e dell'avidità, che è sceso a 29 punti dai 40 punti del giorno prima, secondo i dati di "Coin Market Cap", indicando un netto calo del sentiment degli investitori.
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