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La frutta marocchina attira i mercati del Kazakistan e dell'Uzbekistan

La frutta marocchina attira i mercati del Kazakistan e dell'Uzbekistan
Tuesday 23 April 2024 - 17:55
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Il Regno del Marocco si distingue come leader nell'esportazione di ortaggi e frutta in diversi paesi in Europa e Asia, a causa della crescente domanda per i suoi prodotti agricoli. Ciò è dovuto al grande interesse del Regno in questo settore, che contribuisce a stimolare la crescita della produzione agricola, così come la sua utile posizione strategica.

Oltre ai suoi partner tradizionali, il Marocco sta cercando di aprire nuovi mercati per aumentare le sue esportazioni di frutta e verdura fresca verso alcuni paesi, in particolare i mercati dell'Asia centrale come il Kazakistan e l'Uzbekistan, in considerazione del crescente interesse di questi paesi per i prodotti agricoli marocchini ed egiziani.

La piattaforma specializzata "EastFruit" conferma che gli importatori dai mercati asiatici mostrano grande interesse per i prodotti contadini marocchini ed egiziani e cercano di aumentare i loro acquisti di verdure e frutta studiando la logistica, i prezzi e le specifiche del prodotto.

Per quanto riguarda i prodotti sempre più richiesti da quei paesi, le bacche marocchine fresche sono in cima alla lista dei frutti richiesti, seguite dalle arance egiziane, così come altri prodotti come l'avocado e il mango.

L'Asia centrale è sempre più interessata alle date marocchine ed egiziane, che rimangono prodotti esotici per i consumatori in Kazakistan e Uzbekistan, dove il consumo di date in Uzbekistan supera di 10 volte la normale proporzione negli ultimi anni.

In considerazione del previsto aumento della produzione alimentare in Marocco e in Egitto, EastFruit sottolinea che oggi è considerato il migliore per rafforzare le relazioni commerciali con il Marocco, l'Egitto e gli esportatori importatori in Asia centrale per una varietà di prodotti.

Il settore agricolo del Marocco rimane critico, con un valore aggiunto contadino che contribuisce in media al 14 per cento del PIL, e il settore agricolo che rappresenta circa il 40 per cento della forza lavoro.


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