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La Banca del Giappone alza i tassi dopo 30 anni

16:00
La Banca del Giappone alza i tassi dopo 30 anni

La Banca del Giappone (BOJ) ha annunciato un aumento del suo tasso di interesse di riferimento, raggiungendo un livello mai visto negli ultimi trent'anni. Questa decisione segna un passo importante nella graduale uscita da una politica monetaria estremamente accomodante, attuata per combattere la deflazione e sostenere un'economia a lungo stagnante.

Il tasso di interesse di riferimento a breve termine è stato aumentato di 0,25 punti percentuali, portandolo allo 0,75%, un livello mai visto dal 1995. Si prevede che questa modifica comporterà un aumento dei costi di finanziamento, in particolare per i mutui, migliorando al contempo il rendimento dei risparmi per le famiglie giapponesi.

Un deliberato cambio di rotta

La BOJ è ora più fiduciosa nella forza della ripresa economica e nella sostenibilità dell'inflazione. Secondo il suo governatore, Kazuo Ueda, la crescita dei salari e i moderati aumenti dei prezzi supportano l'opinione che il Giappone si stia avvicinando al suo obiettivo di un'inflazione stabile intorno al 2%.

L'inflazione è rimasta al di sopra di questa soglia negli ultimi mesi, raggiungendo circa il 3% a novembre, escludendo i prodotti alimentari freschi. Ciò contrasta nettamente con gli anni di deflazione che hanno ostacolato investimenti e consumi, nonostante i tassi di interesse storicamente bassi.

Lo yen e la pressione delle importazioni

La debolezza dello yen ha svolto un ruolo centrale nell'aumento dei prezzi. Il deprezzamento della valuta giapponese rispetto al dollaro ha aumentato il costo delle importazioni essenziali, gravando sul potere d'acquisto delle famiglie e sui margini di profitto delle imprese. Aumentando i tassi, la Banca del Giappone spera anche di sostenere lo yen e limitare l'inflazione importata.

Questa politica potrebbe attrarre nuovi capitali in Giappone, alla ricerca di rendimenti in yen più elevati, mentre diverse importanti banche centrali avviano un ciclo di allentamento monetario.

Mercati attenti ma calmi

La reazione del mercato è rimasta moderata, poiché la decisione era ampiamente prevista. Tuttavia, gli analisti sottolineano che questo aumento potrebbe influenzare alcune strategie finanziarie internazionali, in particolare il "carry trade", che si basa su prestiti in yen a basso costo per investire all'estero.

Bilanci ancora fragili

Nonostante questa svolta, la Banca del Giappone sta procedendo con cautela. L'economia continua ad affrontare sfide strutturali, come l'invecchiamento della popolazione e una crescita ancora fragile. Il governatore Ueda ha osservato che, nonostante questo aumento, i tassi di interesse reali rimangono negativi, suggerendo una graduale normalizzazione piuttosto che un brusco inasprimento.



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