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L'Unione Europea si mobilita in vista dell'incontro Trump-Putin sull'Ucraina
I ministri degli Esteri dell'Unione Europea terranno una riunione d'emergenza questo lunedì, pochi giorni prima dell'incontro programmato in Alaska tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo russo, Vladimir Putin. Bruxelles teme che un accordo bilaterale sulla guerra in Ucraina possa essere raggiunto a scapito di Kiev.
Il ministro degli Esteri dell'UE Kaja Kallas ha sottolineato che qualsiasi accordo dovrebbe coinvolgere sia l'Ucraina che l'UE, ribadendo che si tratta di una questione cruciale per la sicurezza europea. Il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha parteciperà all'incontro in videoconferenza per discutere i prossimi passi.
Questa mobilitazione si aggiunge all'intensa attività diplomatica degli ultimi giorni: riunioni sulla sicurezza nazionale nel Regno Unito con gli Stati Uniti e diversi paesi europei, telefonate di Volodymyr Zelensky a tredici leader europei e ai suoi omologhi kazako e azero, e incontri tra Putin e capi di Stato, tra cui Xi Jinping, Lula e Narendra Modi.
Mentre Donald Trump ha promesso una rapida risoluzione del conflitto e ha fissato una scadenza al Cremlino per porre fine alla guerra, Mosca mantiene le sue richieste: l'abbandono da parte di Kiev di quattro regioni parzialmente occupate (Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia, Kherson), il riconoscimento dell'annessione della Crimea, il ritiro dalla NATO e la sospensione delle forniture di armi occidentali. Queste condizioni sono considerate inaccettabili dall'Ucraina, che chiede il ritiro completo delle forze russe e solide garanzie di sicurezza, tra cui la continuazione degli aiuti militari e la presenza di una forza europea sul suo territorio.
Sul campo, la guerra rimane intensa: domenica, un attacco russo ha ucciso sei persone e ne ha ferite altre venti a Zaporizhzhia, mentre un attacco con un drone ucraino ha ucciso un civile a oltre 700 chilometri dalla linea del fronte, nella regione di Nižnij Novgorod.
In una dichiarazione congiunta, i leader di Francia, Germania, Italia, Polonia, Regno Unito, Finlandia e il Presidente della Commissione Europea hanno affermato che "il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l'Ucraina" e hanno chiesto "garanzie di sicurezza solide e credibili" in qualsiasi accordo futuro.