- 11:25Sahara marocchino: Antigua e Barbuda ribadiscono il loro fermo sostegno all'integrità territoriale del Marocco
- 11:11Tensioni regionali: l'Iran minaccia di colpire le strutture occidentali se supporteranno Israele
- 10:44Quartier Generale di AFRICOM: il Marocco diventerà presto la capitale militare degli Stati Uniti in Africa?
- 10:30Il gigante tecnologico coreano Naver lancia un data center basato sull'intelligenza artificiale in Marocco in partnership con Nvidia e Taqa Morocco
- 10:09Marocco-Francia: la cooperazione parlamentare si rafforza
- 09:45Sahara marocchino: crescente sostegno internazionale all'iniziativa marocchina per l'autonomia
- 09:11Sahara marocchino: il Senegal ribadisce il suo fermo sostegno all'Iniziativa per l'Autonomia
- 09:00Cina e Russia: verso una svolta diplomatica sulla questione del Sahara marocchino?
- 08:15Il porto di Tangier Med si afferma tra i giganti del trasporto marittimo mondiale
Seguici su Facebook
L’opposizione riparte dalle elezioni francesi: “La destra si può battere”
Le elezioni francesi dividono la politica italiana. Ognuno legge il risultato del voto transalpino pro domo sua, come da inveterata prassi retorica. A dare il calcio d’inizio ai commenti è stata Elly Schlein che esulta per un “risultato straordinario della sinistra unita” condito da “una bella risposta di partecipazione”. La lezione, per la segretaria dem, è che “la destra si può battere”. Le fa eco Giuseppe Conte che di recente s’è riscoperto tanto a sinistra da portare, in Europa, il M5s dai liberali al gruppo Left: “La grande partecipazione del popolo francese premia la proposta popolare e progressista di chi non ha mai avuto dubbi sulla pace, sulla difesa dei diritti sociali e sulla tutela dei più fragili. Un segnale di spinta democratica che oggi parla all’Europa intera”.
Verboso e prolisso il commento del verde Angelo Bonelli che, dopo aver premesso che la destra rappresenta “un pericolo per l’Europa” dal momento che “sta aggredendo i diritti sociali, ambientali e civili” ha sottolineato che “l’antidoto democratico è solo uno: unità in difesa della democrazia, della Costituzione, dei servizi pubblici del Paese, unità costruendo anche un programma che metta al centro questioni su ci è complicato dividersi, e lo diciamo che noi non mettiamo veti, sarebbe imperdonabile ricommettere gli errori del passato, per cui unità”.
Ma alle elezioni in Francia, tranne il Rn, hanno “vinto” praticamente tutti i partiti francesi. Anche il centro. Almeno per ora, perché il vero scoglio sarà la formazione del governo. E già volano gli stracci. Macron, affermando che la presidenza avrebbe rispettato l’esito delle urne, ha rivendicato la ritrovata centralità del suo schieramento politico. I suoi epigoni italiani, il duo Calenda e Renzi, batte le mane. “Ottimo aver chiuso la strada alla Le Pen. Bene la tenuta di Macron. Ma formare un governo e governare non sarà facile”, avvisa Carlo Calenda. Matteo Renzi è più ottimista: “Fermata l’estrema destra, il centro riformista decisivo oggi in Francia come nel Regno Unito qualche giorno fa. Un segnale di speranza per la politica europea. Ora vediamo che governo nascerà – ha scritto sui social l’ex premier italiano – ma intanto Macron ha già vinto la prima partita”.
Commenti (0)