- 23:59L'Iran chiede all'ONU di riconoscere la "responsabilità" di Israele e degli Stati Uniti per la guerra
- 23:42Sicurezza alimentare: il Marocco pienamente mobilitato per sostenere i Paesi in via di sviluppo
- 17:14Google lancia un nuovo strumento per gli sviluppatori software
- 16:21Trump: Pentagono e FBI indagano sulle notizie trapelate sugli attacchi all'Iran
- 15:25Una delegazione saudita lancia un tour di investimenti strategici in Nord Africa
- 12:50Trump critica i procuratori israeliani durante il processo per corruzione a Netanyahu
- 12:29La Siria nega le notizie di un tentato assassinio di al-Sharaa sventato
- 11:53Vertice economico USA-Africa: l'Africa è un attore chiave nella nuova economia globale
- 11:11Brasile: Belém ospiterà la COP30 nonostante le critiche per i costi "esorbitanti" degli alloggi
Seguici su Facebook
L'Iran minaccia di chiudere lo Stretto di Hormuz, avvertimenti di una crisi energetica globale
Reuters ha riportato che l'emittente iraniana Press TV ha annunciato domenica mattina, 22 giugno, che la decisione di chiudere lo Stretto di Hormuz rimane in attesa dell'approvazione del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale iraniano, nonostante i media abbiano riportato la ratifica parlamentare.
Le dichiarazioni sono arrivate in un contesto di crescenti tensioni nella regione, in particolare a causa dell'escalation del conflitto tra Iran e Israele. L'emittente ha citato il parlamentare Ismail Kowsari, comandante della Guardia Rivoluzionaria iraniana, che ha confermato che l'opzione di chiudere lo Stretto è sul tavolo, sottolineando che la decisione verrà presa se necessario.
Lo Stretto di Hormuz è una delle vie d'acqua più importanti al mondo, con oltre 21 milioni di barili di petrolio che lo attraversano ogni giorno, oltre a un terzo delle esportazioni di gas naturale liquefatto. Qualsiasi interruzione del trasporto marittimo attraverso questo stretto potrebbe portare a perturbazioni diffuse nei mercati internazionali dell'energia e del trasporto marittimo.
La preoccupazione è cresciuta nella comunità marittima globale dopo l'inizio dei raid aerei israeliani sul territorio iraniano il 13 giugno, spingendo le principali compagnie a ridurre il passaggio delle loro navi attraverso questa via d'acqua. Anche le tariffe assicurative delle navi hanno registrato un aumento significativo, superando il 60% negli ultimi giorni.
Fonti economiche mettono in guardia dalle ripercussioni della chiusura dello stretto, poiché i principali stati del Golfo, come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait, fanno affidamento su questo passaggio per esportare il loro petrolio in Asia. Anche il Qatar, leader nel mercato del gas naturale liquefatto (GNL), esporta quasi tutta la sua produzione attraverso lo stesso stretto.
Nonostante le ripetute minacce di Teheran di chiudere lo Stretto di Hormuz in passato, finora l'Iran si è astenuta dal mettere in atto questa minaccia, dato il potenziale danno alla sua economia e ai suoi alleati strategici, in particolare alla Cina, che importa oltre il 75% delle esportazioni di petrolio dell'Iran.
Lo stretto si trova tra le coste dell'Oman e dell'Iran, collegando il Golfo Persico a nord e il Golfo di Oman e il Mar Arabico a sud. La sua larghezza nel punto più stretto è di circa 33 chilometri, mentre le rotte di navigazione designate sono larghe solo tre chilometri in ciascuna direzione.
In un recente rapporto, Bloomberg ha confermato che un'eventuale chiusura dello stretto avrebbe un impatto negativo sulle forniture di gas naturale liquefatto (GNL), osservando che l'Europa andrebbe incontro a shock sui prezzi in caso di interruzione delle esportazioni del Qatar, che rappresentano circa il 20% del commercio mondiale di gas.
L'Energy Information Administration statunitense ha precedentemente indicato che la capacità inutilizzata dei gasdotti degli Emirati Arabi Uniti e dell'Arabia Saudita, stimata in circa 2,6 milioni di barili al giorno, potrebbe fungere da alternativa temporanea in caso di interruzione della navigazione attraverso lo stretto.
Commenti (0)