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Il Marocco lancia una gara d'appalto per la gestione del più grande cantiere navale africano
Il Marocco compie un nuovo passo strategico nello sviluppo delle sue infrastrutture marittime con il lancio di una gara d'appalto internazionale per la gestione del più grande cantiere navale del continente africano, recentemente costruito a Casablanca. Questa iniziativa rientra nella volontà del Regno di rafforzare la propria posizione come polo economico e logistico regionale.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, l'Agenzia nazionale dei porti (ANP) avrebbe aperto la strada a una concessione trentennale a un operatore privato specializzato nella gestione di cantieri navali. Il sito di 52 acri ha attirato un investimento di 300 milioni di dollari e riflette l'ambizione del Marocco di diventare un attore chiave nel settore marittimo.
Questo progetto mira in particolare a catturare una parte del traffico marittimo solitamente diretto verso i porti europei saturi, rispondendo nel contempo alle esigenze delle navi africane in transito verso l'Europa. Ciò consentirà inoltre la manutenzione in loco delle navi militari marocchine, riducendo così le spese in valuta estera e contribuendo alla bilancia commerciale.
Il cantiere è dotato di un bacino di carenaggio lungo 244 metri e largo 40 metri e di un elevatore per navi in grado di sollevare fino a 9.000 tonnellate. È progettato per ospitare un'ampia gamma di imbarcazioni: commerciali, militari e da pesca industriale, segnando un notevole progresso rispetto alle precedenti infrastrutture di Casablanca e Agadir.
Oltre alla manutenzione, il bando di gara incoraggia proposte che includano anche la costruzione navale. L'ANP auspica quindi la nascita di un'industria marittima dinamica, analogamente al successo ottenuto dal Marocco nell'industria automobilistica, dove il Paese è diventato il primo esportatore del continente grazie a importanti investimenti da parte di gruppi come Renault e Stellantis.
Con questo progetto, il Marocco mira a trasformare il panorama marittimo africano e a fare del settore navale un'ulteriore leva di diversificazione economica, industrializzazione e influenza regionale.
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