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Il Marocco brilla alla 36a Biennale di San Paolo
Il Marocco occupa un posto di rilievo alla 36a Biennale di San Paolo, inaugurata sabato con il tema "Non tutti i viaggiatori percorrono le strade - L'umanità come pratica". L'evento internazionale mette in luce riflessioni sulla condizione umana attraverso 125 opere individuali e collettive.
Sotto la direzione del curatore camerunense Bonaventure Soh Bejeng Ndikung e della co-curatrice marocchina Alya Sebti, il Regno è rappresentato da otto artisti iconici: Chaïbia Talal, Farid Belkahia, Mohamed Melehi, Leila Alaoui, Amina Agueznay, Malika Agueznay, Laila Hida e Meriem Bennani. Secondo Alya Sebti, "ognuno di questi artisti integra l'umanità al centro del proprio approccio, creando legami duraturi con gli altri attraverso la propria arte".
Il dialogo intergenerazionale è centrale in questa presenza marocchina. Le figure storiche Belkahia e Melehi risuonano con artisti brasiliani come Ediva Ramosa, mentre Chaïbia Talal dialoga con Maria Auxiliadora. Leila Alaoui, in particolare con la sua serie "No Pasaran", è elogiata per l'intensità empatica del suo lavoro. Laila Hida e Malika Agueznay, attraverso i loro spazi e il loro impegno nella trasmissione, estendono questo gesto collettivo e partecipativo.
Andrea Pinheiro, Presidente della Fondazione Biennale, sottolinea che "la partecipazione marocchina incarna pienamente la missione della Biennale: riunire generazioni e linguaggi artistici in un unico spirito".
Il Marocco svolge anche un importante ruolo logistico: la compagnia aerea nazionale Royal Air Maroc è il vettore ufficiale dell'evento. Il programma pubblico, lanciato nel 2024 a Marrakech, Tokyo, Zanzibar e Guadalupa, proseguirà fino all'11 gennaio 2026. La mostra principale, allestita al Pavillon Ciccillo Matarazzo, riunisce 120 artisti suddivisi in sei capitoli tematici.
Questa ambiziosa edizione comprende anche il programma Afluentes, proiezioni a Marsiglia, performance e pubblicazioni editoriali. Il progetto "Apparitions" introduce la realtà aumentata negli spazi pubblici, estendendo la portata artistica oltre i confini della Biennale, fino alle strade di tutto il mondo.