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FaceAge: un'intelligenza artificiale in grado di stimare la tua età biologica da una semplice foto

FaceAge: un'intelligenza artificiale in grado di stimare la tua età biologica da una semplice foto
Sunday 11 - 09:21
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Un'intelligenza artificiale chiamata FaceAge potrebbe rivoluzionare la medicina predittiva stimando l'età biologica di un individuo a partire da un semplice selfie, rivela uno studio pubblicato giovedì su The Lancet Digital Health.

Sviluppato utilizzando un algoritmo di apprendimento profondo addestrato su circa 60.000 ritratti, FaceAge distingue tra età biologica (quella delle cellule) ed età cronologica, in altre parole l'età civile. Testato su oltre 6.000 pazienti oncologici, lo strumento ha rivelato che, in media, sembrano biologicamente più vecchi di circa cinque anni rispetto alla loro età ufficiale.

I ricercatori ritengono che questo strumento potrebbe diventare un prezioso alleato per i medici, in particolare in oncologia, per valutare con maggiore accuratezza la capacità dei pazienti di sopportare trattamenti pesanti. "FaceAge potrebbe fungere da biomarcatore per orientare le scelte terapeutiche", afferma il dott. Raymond Mak, oncologo presso il Mass General Brigham Hospital, affiliato ad Harvard.

L'intelligenza artificiale potrebbe quindi guidare decisioni critiche, come la scelta della radioterapia, dell'intervento chirurgico al cuore o persino delle cure palliative, tenendo conto del reale stato fisiologico dei pazienti.

A differenza dei costosi test genetici, FaceAge offre una valutazione rapida, accessibile e non invasiva. Lo strumento si basa più sui sottili cambiamenti del tono dei muscoli facciali che sui segni evidenti dell'invecchiamento, come i capelli grigi o la calvizie.

Gli studi clinici hanno dimostrato l'efficacia dello strumento: i medici a cui sono state presentate foto di pazienti terminali hanno visto le loro previsioni di sopravvivenza migliorare significativamente grazie ai dati forniti da FaceAge.

Nonostante siano state sollevate preoccupazioni circa l'etica e il potenziale utilizzo da parte di assicuratori o datori di lavoro, i ricercatori affermano di voler regolamentare severamente questa tecnologia. "Dobbiamo garantire che questi strumenti servano solo gli interessi dei pazienti", avverte Hugo Aerts, coautore dello studio.

Nel frattempo, FaceAge continua a perfezionarsi con un secondo modello attualmente in fase di addestramento su 20.000 nuovi casi.

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