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Caritas Italia conclude una missione umanitaria in Terra Santa
La Caritas italiana ha reso noto di aver recentemente portato avanti “in collaborazione con il Servizio Interventi Caritativi per lo Sviluppo dei Popoli della Conferenza Episcopale Italiana, una missione di solidarietà e di scambio di esperienze in Terra Santa”.
“La visita si è conclusa con una nota della Caritas venerdì scorso con l'incontro della nostra delegazione con il Patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa”, che “ci ha incoraggiato a proseguire il lavoro comune, nel campo dei possibili interventi per le emergenze umanitarie attuali, e nella i primi passi per la ricostruzione materiale e morale successiva”.
In questo contesto, il Segretario generale della Caritas di Gerusalemme, Anton Asfar, ha affermato: “Siamo grati al nostro omologo italiano e all’intera Chiesa d’Italia”, precisando che “gli interventi che verranno realizzati grazie alle donazioni raccolte saranno essere assegnati principalmente ai residenti di Gaza e ai casi di povertà, che sono una conseguenza diretta della guerra in corso”.
Ha spiegato che Caritas Gerusalemme “è già presente nella Striscia di Gaza, attraverso 75 nostri membri, soprattutto nel sud”, con “un impegno particolare nel settore sanitario e nel campo della distribuzione di aiuti in denaro e beni materiali”.
Caritas Italia ha dichiarato: “Il nostro intervento è avvenuto con un contributo iniziale di 600.000 euro, stanziati per il sostegno finanziario, sanitario e psicologico ai residenti in difficoltà nella Striscia di Gaza e nei territori occupati”, precisando che “gli aiuti a Gerusalemme si sono concentrati sulle famiglie che affrontano difficoltà abitative e problemi di sostentamento”.
L'organizzazione ha precisato che l'intervento “a Betlemme riguarda progetti a favore delle persone con disabilità, rivitalizzazione delle comunità e tutela dei diritti dei contadini”, spiegando che “la guerra in corso pesa su tutto e lascia crisi economica e disoccupazione ovunque e per tutti. " Ha concluso dicendo: “La ripresa dei viaggi Hajj, soprattutto a Betlemme, sarà importante anche per ripristinare la fiducia delle persone”.
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