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Il papa in lieve miglioramento, la Chiesa prega
I bollettini sulla salute di papa Francesco sono visionati da lui stesso. E contengono ogni volta la verità. La giornata di ieri dal Gemelli, ribadendo un quadro clinico complesso da domenica segnato da una insufficienza renale tenuta però sotto controllo, era stata volta in serata al sereno, con un “lieve miglioramento” e ha confermato la fibra e la determinazione di un pontefice che, soggetto a terapie di ossigeno e cure che puntano a contrastare la polmonite, l’anemia e la piastrinopenia, rimane “vigile ed orientato”, scrive su X, ha ripreso a lavorare, destina il suo pensiero al “popolo di Dio” in ansia per lui. Anche le notizie odierne hanno confortato chiunque sia in ansia, riferendo di un pontefice che aveva riposato tutta la notte e che, al risveglio, aveva ripreso a lavorare, un’attività cui non intende rinunciare.
La Chiesa italiana da giorni ha avviato una catena di preghiere. A Roma, ogni sera si tiene un Rosario in piazza San Pietro, guidato dai cardinali della Curia Romana. Le intenzioni di preghiera più comuni sono state predisposte dall’Ufficio Liturgico Nazionale: “Dio della vita sostieni il nostro papa Francesco: donagli sollievo nel corpo e nello spirito”, la principale. In tutta Italia, messe e iniziative. I vescovi, braccio principale della Chiesa in costante dialogo con Bergoglio, hanno lasciato il campo delle considerazioni e dei commenti su un orizzonte futuro che è oggettivamente legato alle critiche condizioni del pontefice, per unirsi alle preoccupazioni e alle preghiere delle comunità.
Nel mondo, le preghiere si sono estese anche in America Latina, dove sono state organizzate messe e rosari. Anche le comunità non cattoliche hanno espresso vicinanza e sostegno a Francesco, come i buddhisti italiani e l’imam Ahmed al Tayeb d’Egitto.
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