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Nonostante la siccità, i frutti rossi rilanciano le esportazioni marocchine
Nonostante le sfide di anni di siccità, la coltivazione del gelso rosso in Marocco ha ottenuto un notevole successo, contribuendo a potenziare le esportazioni agricole e offrendo ampie opportunità di lavoro.
Il rapporto del sito web “Horti Daily” rivela che il settore, grazie ai suoi ingenti investimenti e al suo adattamento al clima rigido, è diventato uno dei principali attori nel mercato globale, con oltre 66mila tonnellate di bacche e frutti rossi esportati nei primi mesi mesi del 2024. La coltivazione dei frutti rossi è concentrata in tre destinazioni principali: Rabat-Kenitra, Tangeri-Tetouan-Al Hoceima e Souss-Massa.
In un simposio internazionale, Mohamed Amouri, presidente della Federazione interprofessionale marocchina dei frutti rossi, ha sottolineato che il Marocco ha attirato ingenti investimenti, superiori a 6mila miliardi di dirham, nonostante le sfide derivanti dalla continua siccità, che ha spinto alla coltivazione di colture che richiedono meno acqua, come mirtilli e lamponi.
Le superfici coltivate a lamponi ammontano a 4.000 ettari, mentre la coltivazione di mirtilli è aumentata a 5.000 ettari, mentre quella di fragole è scesa da 3.500 ettari a 2.500 ettari. La regione di Agadir è una delle aree più importanti per la coltivazione dei frutti rossi, ma deve affrontare la siccità, che richiede l’adozione di progetti di desalinizzazione dell’acqua.
Il Marocco sta cercando di diversificare i suoi mercati, soprattutto in Medio Oriente e Cina, e gli agricoltori sperano che le piogge ritornino per aumentare la produzione e superare le sfide della siccità.
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