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Siccità al Sud, maltempo al Nord: agricoltori nei guai
Prima la siccità, poi il maltempo. Anche questa sarà un’estate al cardiopalma per gli agricoltori italiani. Almeno secondo quanto denuncia Coldiretti che, ormai da tempo, sta facendo i “conti” in tasca alle aziende alle prese con raccolti a rischio e produzione in calo. Pericoli che, da Nord a Sud, interessano tante, troppe, delle produzioni di pregio dell’agricoltura italiana, dal radicchio di Chioggia fino ai limoni della Sicilia, passando per la produzione delle nocciole del Piemonte. “Dall’inizio dell’estate – riferiscono da Coldiretti – si sono abbattuti sul Paese 1159 eventi estremi, tra nubifragi, grandinate, tempeste di vento e di fulmini, con effetti devastanti sulle produzioni di riso, mais, grano, pomodoro e ortaggi”. “Le bombe d’acqua che hanno colpito le province venete di Venezia e Rovigo hanno devastato i terreni e il radicchio che era appena stato trapiantato è tutto da rifare”, dicono gli agricoltori che riportando anche “problemi alle nocciole piemontesi, con la produzione stimata in calo verticale a causa del maltempo che ha causato la caduta anticipata dei frutti, abbinato agli effetti della cimice asiatica, l’insetto portato in Italia proprio dai cambiamenti climatici”. Al Sud, invece, il guaio si chiama siccità “dove i danni riguardano ormai tutte le coltivazioni compresi gli agrumi, dai limoni bruciati dal sole alle arance che non riescono a crescere”. Insomma uno scenario da incubo, in un Paese diviso tra siccità al Sud e maltempo al Nord, che col clima impazzito di questi giorni adesso rischia davvero grosso.